venerdì 20 luglio 2012

Riparto da Zero


Riparto da Zero

Quando tutto sembra prendere una piega inaugurata, sbuca il suo sorriso.
Circa 11 anni or sono, era estate se non ricordo male, stavo cercando un pretesto, o meglio un personaggio/cavia con cui iniziare a sperimentare seriamente il linguaggio del fumetto. L’aspetto non era questo; la luna non aveva ancora affascinato il mio inconscio, ma una cosa era chiara: Zero, il suo nome. Per ripartire da Zero.
Molto tempo è trascorso e molti angoli di quaderni appunti (durante l’università, perché undici anni fa iniziavo l’accademia a Firenze), fogli A4 (alla faccia del mio spirito ecologista, credo d’aver buttato giù un boschetto; sorry), scampoli di carta e storielle improvvisate, Zero è cresciuto con me e con la mia conoscenza e consapevolezza dello medium, e delle mie capacità grafiche.
Dopo averlo presentato ad un noto concorso lo scorso anno, forse (e la paura di illudermi mi fa dire altre mille altre volte: forse), sono, anzi siamo giunti a costruire una storia ben fatta e coerente.
Siamo, poiché Zero, per quanto poco più di uno scarabocchio, è un personaggio vivo. Con un carattere, un’espresività tutta sua; se non vuole collaborare quando tento di disegnarlo non viene fuori così com’è. Non è certo un caso strano. Ivo Milazzo, ha spesso confessato che per Ken Parker è partito ispirandosi al viso di Robert Redford, ma poi è diventato sempre più un viso a se, e non una re interpretazione di un viso già esistente. Chiunque voglia poi tentare di ridisegnare quel viso, o è molto in confidenza col personaggio, oppure qualsiasi tentativo di riprodurlo fallisce. Bhé, con Zero è così. Se non è d’accordo a comparire in una vignetta, non c’è tecnica che regga, non viene fuori lui.
Per questa ragione, quando ho finito di scrivere la trama, dove tutti gli elementi pensati, abbozzati e progettati fin ora si sono fusi insieme, ho immaginato questo suo sorriso.
Probabilmente questo discorso rasenta la schizofrenia... Pazienza. Sono felice di andare d’accordo con questa scheggia di me, allora (...difficilmente uno schizofrenico riesce ad andare d’accordo con le schegge di sé, che “stacca” e proietta altrove...).
Incrociate le dita per il prossimo Project Contest.
A presto
Da.B.